Come convincere le persone a portare maggiore attenzione alla propria aura?
Anche se non abbiamo la possibilità di vederla, a causa della portata dei nostri sensi,
l’aura rappresenta pur sempre un bagaglio energetico mediante il
quale ci possiamo rapportare con il mare d’energie che esistono
libere al nostro esterno.
Oramai è risaputo
che certuni concetti come le funzioni della nostra mente o le nostre modalità
di sentimento vivono solamente un loro momento nel cervello o nel cuore,
ma sono collocate in un “altrove” che è la nostra aura,
il nostro campo energetico totale.
Questi nostri strati
energetici, che sono contemporaneamente la nostra zona di rispetto e di
sicurezza nei confronti di tutte le altre aure con cui veniamo in contatto,
sono anche le zone di attivazione specifica sia per il tipo di attività
che abbiamo scelto di fare o cui, eventualmente, altri ci hanno portato.
Se siamo occupati in
un’attività mentale, il livello della nostra aura deputato
alle emozioni rimarrà in riposo, e viceversa.
Le nostre zone dell’aura
si attivano e si alternano al nostro esclusivo servizio e noi non rivolgiamo
ad esse la minima attenzione.
Come il nostro corpo
fisico, anche i nostri corpi non visibili, pur essendo potenzialmente
perfetti, sono delicati, soggetti ad usura, subiscono gli shock di tutti
i tipi, particolarmente anche quelli dovuti ai rumori improvvisi ed acuti,
ma noi, non vedendoli feriti, pesti o pieni di cicatrici se non di buchi,
non rivolgiamo loro la minima attenzione.
Penso con tristezza, ed anche con una certa dose di preoccupazione, a
quelle persone che sentono emergere in loro alcune doti di sensibilità,
che non si chiedono mai quale situazione della loro aura presentino a
fronte delle loro doti emergenti.
Certi richiami sembravano
caratteristici dell’età matura, mentre ora, forse per la
vicinanza stretta delle nuove vibrazioni dell’età dell’Acquario,
l’età media delle persone dotate sembra diminuire di molto;
purtroppo però abbiamo una sensibilità accompagnata dal
sentimento di onnipotenza dell’età giovanile, dalla caparbietà,
dalla scarsa voglia di raccogliere suggerimenti, caratteristica dell’età.
Vedo grandi possibilità
capaci veramente di dare il via ad una nuova Era disperse da prese di
posizione individualistiche proprie dell’Era precedente.
Siamo in quest’avventura
di vita con almeno un compito basilare, che è poi il primo comandamento
dei praticanti della Radionica della Luce Bianca: proteggere questa incarnazione.
Il primo riguardo a
noi stessi lo dobbiamo portare noi, coscientemente e coscienziosamente.
Se siamo proprietari
di una bicicletta da corsa, la laviamo, oliamo, ripariamo, sostituiamo
i tamponi dei freni, cambiamo le gomme e le camere d’aria, sostituiamo
le razze rotte e quant’altro.
Se la casa dove abitiamo
è la nostra, nell’arco di un certo numero di anni opereremo
un certo numero di riparazioni, sostituzioni, riverniciature esterne e
pulizie del tetto o delle grondaie o altro che sia richiesto.
Della nostra aura non
ci occupiamo mai,
Inevitabilmente, a causa
del nostro vissuto, dei nostri traumi psichici, delle nostre forti emozioni
negative, degli urti, quindi anche gli incidenti traumatici, il nostro
corpo energetico si sfibra, si rompe, s’indebolisce, andrebbe ovviamente
ricostruito.
Nel nostro percorso
di vita, dentro le inevitabili difficoltà dalle quali nessuno può
essere esentato, difficoltà che richiedono la totalità delle
nostre risorse, come saremo sicuri di poter contare sul nostro pieno potenziale
e non invece sui miseri resti dello stesso?
La spiegazione dei crolli
improvvisi, delle perdite assurde d’ogni concretezza, della caduta
del senso della realtà e dei freni inibitori è insita nella
perdita di solidità dell’aura delle persone, perciò
un nuovo urto fa crollare a sorpresa tutta la struttura.
Il nostro percorso in
questa vita dovrebbe essere esclusivamente nostro, cioè dovremmo
essere chiamati a vivere e quindi a comprendere episodi ed emozioni solo
nostre, ma ciò, ormai, si verifica assai di rado.
Un corpo energetico
compromesso nella sua compattezza subisce l’intrusione delle aure
altrui, con conseguente contaminazione di pensieri, temi di vita, emozioni
ed informazioni aliene; questo crea perlomeno confusione in un individuo
già probabilmente delicato, debole di suo.
Cosa emerge in un sensitivo
che non ha dato sufficiente attenzione alla compattezza della sua aura?
Sarà la sua un’ispirazione
vera proveniente da piani alti di verità o saranno suggerimenti
per niente elevati e di poco senso costruttivo provenienti da qualche
aura vicina?
Nel rivolgerci a persone
sedicenti sensitive, dovremmo poter verificare che la loro condizione
aurica sia di tutta sicurezza, cosa che avviene comunemente in ogni attività
della vita di tutti i giorni.
Un autista d’autobus
deve produrre tanto di patente abilitativa, un medico presenta la sua
laurea in cornice, un guidatore d’auto potenti deve abilitarsi con
corsi particolari alla guida veloce, e così via; solamente nel
campo dei sensitivi o comunque di coloro che sanno leggere o interpretare
quello che è nascosto alla maggior parte delle altre persone siamo
soggetti alla millantatura e alla sedicenza.
La ricostruzione dell’aura
si realizza con un processo che richiede le verifiche successive della
ricompattatura dei corpi in manutenzione, e quindi è un tipo d’operazione
che richiede non solo un impegno facilmente adempibile, bensì un
impegno minimo d’otto giorni consecutivi, alla stessa ora, senza
intervalli.
Rappresenta un impegno
notevole e meritevole allo stesso tempo, che paga da subito, fino a far
dire ad una signora veneta: “E’ tutto un altro vivere!”.
A ricostruzione ultimata,
nulla del nostro vivere è modificato, ma il percorso altrui rimane
al nostro esterno, le vicissitudini degli altri rimangono un film che
anima uno schermo diverso dal nostro, l’entrare nel percorso altrui
rimarrà esclusivamente a nostra discrezione, non vi saremo trasportati
a forza né impegnati in battaglie che tolgono energia alle nostre.
Riporto un’immagine
che mi viene facile: due persone escono all’aperto in una giornata
di tempo incerto, una di queste indossa una felpa di cotone, l’altra
indossa anche una cerata.
All’improvviso
viene a piovere: la persona con la felpa in breve si trova inzuppata d’acqua
e pericolosamente infreddolita, mentre l’altra non si bagnerà,
ogni goccia scivolerà via sulla cerata.
Se sostituiamo ai relativi
indumenti le relative aure, di cui una ben consolidata ed una invece dalla
tramatura assai più rada, come lo è una felpa rispetto a
una cerata, la pioggia cioè l’impatto con l’esterno
diventerà in una persona una conseguenza o l’inizio di una
catena di conseguenze, mentre per l’altra rimarrà un fenomeno
senza implicazioni dirette e senza concatenazioni spiacevoli.
I sali di Schussler,
diversi secondo il corpo aurico che si va a trattare, sono il materiale
capace di riparare e ricompattare l’aura umana.
Il dottor Schussler
scoprì che dodici sali, detti sali cellulari, sono capaci di servire
a tutte le strutture del corpo Umano; nutrono, puliscono, riequilibrano,
ricompongono, rimettono in funzione.
Ogni parte del nostro
corpo, e addirittura parti diverse di uno stesso organo hanno bisogno
del loro sale cellulare e soffrono in sua carenza.
Così come succede
per il nostro corpo più denso, i sali cellulari di Schussler sono
capaci di adempiere la medesima funzione per gli altri nostri corpi meno
densi, la nostra aura appunto.
Per rassicurare eventuali
dubbiosi, è doveroso aggiungere che la manutenzione della nostra
aura, la sua ricostruzione, non ci richiude affatto dentro un’armatura
come un guerriero medioevale, la nostra aura manterrà comunque
le sue proprietà, sarà sempre capace di aprirsi per un atto
d’amore o di pietà, non ci saranno istinti di conservazione
di nessun tipo, la nostra aura incontrerà comunque l’aura
di chi ci sta vicino, ma sarà quest’incontro come una carezza,
come due bolle di sapone che s’incontrano e si toccano pur rimanendo
se stesse, solo non avremo episodi di predominanza e di fagocitosi che
turbino il nostro patrimonio energetico.
Le forme pensiero che
altri c’inviano, manifestazioni per se stesse incontrollabili perché
non è possibile pensare di impedirne tutte le fonti possibili,
troveranno viceversa una specie di schermo che ne vedrà cadere
la maggior parte, con nostro innegabile vantaggio.
Non so mai quante persone
che manifestano forme di turbamento hanno dentro la propria aura qualcuna
di queste forme pensiero e purtroppo la gente le invia quasi sempre con
malignità, quindi queste forme pensiero vengono definite come negative;
ognuna di esse crea un suo vortice in un determinato settore dell’aura
a cui è stata inviata, solo certune però possono essere
ritenute di grande pericolosità.
Le frecce possono essere
di vari tipi, esistono anche quelle di carta ripiegata, eppure anche una
di queste se può raggiungere un occhio, lo può accecare.
Per fermare o deviare
una freccia di carta basterebbe appena un velo, ma se questo non esiste,
se la persona destinata a ricevere una freccia forma pensiero non ha la
minima difesa nemmeno della consistenza di un velo leggero, la freccia
che nessuno definirebbe arma impropria, lo diventerà.
Un Radionico può
dissolvere ogni tipo di forme pensiero, ma nei soggetti non difesi, in
coloro che primariamente non hanno pensato a ricostruire la propria aura,
l’opera potrebbe essere infinita, per via dell’estrema permeabilità
dell’aura che abbiamo considerato.
Io posso gonfiare tutti
i giorni la ruota della mia bicicletta che trovo sempre un pò sgonfia,
ma probabilmente sarà la camera d’aria che non tiene più,
il tessuto della gomma sarà diventato poroso, solamente la sua
sostituzione con una camera d’aria nuova potrà porre fine
alla scomodità della rigonfiatura infinita.
La manutenzione dell' aurea
Dottor Francesco Vignoli, Medico Veterinario